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Descrizione

Il Borgo e la parrocchia

La tradizione narra che nel 543 il monaco San Mauro, passando attraverso il colle della Barma, giunse da Oropa in un paesino della Valle del Lys. Qui si mise a pregare nella piccola piazza, da dove sgorgò una sorgente.
Egli esortò la popolazione a costruire una cappella in onore di sant'Antonio Eremita, cosa che avvenne infatti nel VII sec. Da allora fu dato al paese un nome che ricordasse il santo e la fonte, "Fontaine Maur" (Fontana Maura), da cui Fontainemore.
Un'altra leggenda fa derivare il nome del comune dal colore di questa fonte, il cui fondo era coperto di alghe color verde scuro, dunque "Fontanamora", cioè "nera".
Nella cappella di sant'Antonio la popolazione si riuniva per pregare e, per molti secoli, vi giungeva un prete di tanto in tanto a celebrare una messa e ad amministrare i sacramenti. Nel 732 fu eretta la parrocchia di Perloz e, da allora, Fontainemore ne fu aggregata fino a quando il 29 settembre 1483, dopo 33 anni di insistenti richieste, gli abitanti ottennero la fondazione della parrocchia, distaccata da Perloz solo nel 1693.

I Vallaise

Nel XII secolo fanno la loro comparsa, nella Valle del Lys, i Signori di Vallaise i quali esercitarono il loro dominio e la loro giurisdizione sulla Valle fino al XVIII secolo, per un periodo di circa seicento anni.
Molti documenti provano che Fontainemore fu il capoluogo del mandamento dei Vallaise per oltre 185 anni (dal 1592 al 1777). Le udienze si tenevano a Colombit, dove erano anche promulgate le sentenze: qui si possono ancora vedere i resti delle prigioni e l'antico tribunale.

La scuola

Nel 1678 Jean Pierre Aguettaz, un muratore di Fontainemore, donò mille scudi affinché venisse fondata una scuola. Il piccolo borgo ebbe così la prima scuola elementare pubblica nata in Valle d'Aosta. Tra il '700 e l'800 ben 6 frazioni avevano un edificio scolastico e nel capoluogo, oltre alla scuola elementare, vi erano un asilo e la scuola superiore di Geometria.

L'emigrazione

Lungo i secoli il fenomeno dell'emigrazione è stato una condizione normale per la popolazione di Fontainemore.
Una particolare importanza rivestiva l'emigrazione dei muratori che aveva luogo dalla primavera all'autunno avanzato. I "maçons" (muratori) si dirigevano soprattutto verso la Francia e la Svizzera, lasciando alle donne tutte le occupazioni agricole. Verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, l'emigrazione assunse un carattere definitivo e cambiò anche il mestiere: da "maçons" i fontainemorains divennero "chauffeurs de taxis", autisti delle famose auto pubbliche parigine.

Le reliquie di San Grato

Legata all'emigrazione dei muratori di Fontainemore, esiste una particolare tradizione: nel 1380 le reliquie di San Grato furono rubate dalla cattedrale di Aosta; alcuni muratori di Fontainemore, che lavoravano in Savoia, le ritrovarono e riuscirono a riportarle in Valle attraversando il colle sul lago di Valgrisenche (lago di San Grato). In ricordo di questo fatto, ancora oggi, si riserva ai muratori di Fontainemore (vestiti col costume tradizionale) l'onore di portare le reliquie di San Grato durante la processione ad Aosta il giorno della festa (7 settembre).

La processione di Oropa
Antico pellegrinaggio le cui origini risalgono alla seconda metà del ’500 della comunità di Fontainemore verso Oropa.
La processione, che si ripete ogni cinque anni, è una tradizione estremamente radicata negli abitanti del paese devoti alla Madonna Nera di Oropa per invocare protezione dalla siccità, dalle malattie e dalla furia degli elementi naturali. Strutturato secondo un ordine ben preciso, il corteo parte a mezzanotte dalla cappella di Località Pillaz ed attraversa villaggi, boschi e alpeggi fino a raggiungere il colle della Barma: da qui i pellegrini scendono al Pian della Ceva, dove aspettano l’alba in preghiera ai piedi delle cinque croci (erette a commemorazione delle vittime di una valanga) e dal quale proseguono fino alla sacra roccia di Oropa, sotto la quale si dice fosse situata in origine la statua della Vergine nera. Infine, intorno a mezzogiorno, il corteo giunge al Santuario, dove nel pomeriggio assiste alle celebrazioni rituali. Il mattino successivo il gruppo riparte, ripercorrendo a ritroso lo stesso cammino, per concludere la processione in serata, nella chiesa parrocchiale di Fontainemore.

Bibliografia

  • Chiara Minelli e Bruno Genestreti (2007) Faselle è tchuché, breve storia delle cappelle di Fontainemore e delle loro feste patronali.
  • Cesare Cossavella (2010) La Processione da Fontainemore a Oropa, Priuli & Verlucca Editori
  • Augusta Champurney e Cesare Cossavella (2020) Fontainemore piccolo borgo del cuore, Tipografia valdostana – Musumeci Editore
  • ORLANDONI B. (1996), Architettura in Valle d’Aosta. Dalla Riforma al XX secolo, Priuli & Verlucca Editori
  • ORLANDONI B. (1996), Architettura in Valle d’Aosta. Il Quattrocento, Priuli & Verlucca Editori
  • Mons. BRUNOD E. (1985), Arte sacra in Valle d’Aosta. Bassa Valle e valli laterali, I, Musumeci Editore
  • Gianfranco Bini (1995) Così da quattrocento anni. Da Fontainemore ad Oropa e ritorno. Edizioni Lassù gli ultimi

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